Risulta sconcertante che tali servizi vengono predisposti anche in assenza di una reale e riscontrata esigenza di tutela dell’ordine pubblico indistintamente su vari quadranti della giornata, anche di notte

AL MINISTERO DELL’ INTERNO UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI - ROMA

AL SIGNOR QUESTORE DI AREZZO

e, per conoscenza

ALLA SEGRETERIA NAZIONALE SIULP. - ROMA

ALLA SEGRETERIA REGIONALE SIULP - FIRENZE

Oggetto: servizi di O.P. transito tifosi - criticità.

Siamo costretti a ritornare su un argomento che sta creando non pochi malumori nella categoria considerando che i buoni propositi di dialogo che il S.I.U.L.P. di Arezzo sta tentando di mettere in pratica con i vertici della Questura sono ignorati.

La questione che vogliamo portare nuovamente all’attenzione è l’impiego del personale della Questura di Arezzo in occasione del transito dei tifosi di calcio sull’A1 nel tratto di competenza. Già lo scorso aprile abbiamo stigmatizzato l’adozione sistematica ed indiscriminata di servizi di O.P. sulle aree di servizio, a maggior ragione oggi, a distanza di un considerevole lasso di tempo dai noti fatti, troviamo ancora più irragionevole tali servizi e che si continui ad impiegare personale, in sostanza, a vigilare le due aree di servizio “Badia al Pino”, in assenza di una reale e conosciuta esigenza.

E’ incoerente, infatti, a parere di questa O.S., preoccuparsi di evitare scontri tra tifoserie solamente su due delle aree di servizio presenti in questa provincia, una in corsia nord e l’altra in corsia sud, prospicienti l’una all’altra, a fronte delle centinaia di chilometri di tratta autostradale potenzialmente teatro di scontri tra tifosi, questo perché ci risulta che solo la Questura di Arezzo mette in atto tali servizi di O.P., mentre a pochi chilometri di distanza le altre Questure, come ad esempio Siena, Perugia e Firenze, non avvertono tale l’esigenza.

Risulta ancora più sconcertante che tali servizi vengono predisposti anche in assenza di una reale e riscontrata esigenza di tutela dell’ordine pubblico indistintamente su vari quadranti della giornata, anche di notte, quasi a coprire la totalità delle 24 ore, non solo sul fine settimana ma anche negli incontri di calcio infrasettimanali, sia di coppa che di campionato, praticamente sempre, ed in alcuni casi senza un riscontrato potenziale incrocio tra tifoserie, al solo fine di assicurare una presenza sulle suddette aree di servizio.

Non è superfluo sottolineare che, in tempi in cui il personale è ridotto ai minimi termini e, come nel caso delle realtà territoriali simili ad Arezzo, caratterizzato da avanzata età anagrafica, l’efficacia, l’economicità e l’efficienza della gestione della sicurezza pubblica, a parere di questa O.S., non può prescindere da una pianificazione dei servizi attenta, supportata dalle informazioni che mettono a disposizione i “servizi di informazione” preposti, in quanto, da professionisti della sicurezza, le attività andrebbero modulate con ragionevolezza e non con improvvisata e sterile occupazione del territorio dettata da previsioni ipotetiche, sorrette da alcun riscontro.

Tutto questo, inoltre, ovviamente, si ripercuote negativamente sul buon andamento del complesso apparato Questura, poiché il personale impiegato nella vigilanza sugli “autogrill”, per forza di cose, è sottratto alle attività giornaliere, e questo favorisce criticità nei vari settori a discapito dell’utente finale cioè il cittadino, porgendo il fianco per un danno d’immagine alla Polizia di Stato, nonché a responsabilità verso l’A.G., che, ben inteso, non possono gravare sulle spalle del personale, che intanto, come effetto collaterale, Ë anche asfissiato dal cercare di recuperare l’arretrato.

Nessuno nega le prerogative del Questore quale Autorità di Pubblica Sicurezza e su come, con il suo staff, intende tutelare la collettività, in questo caso la collettività in transito sull’A1, però delle due l’una o Arezzo è una sorta di far west, dove evidentemente è l’unico posto per le tifoserie di calcio dove affrontarsi in duelli da mezzo giorno di fuoco per risolvere barbarici conflitti, oppure gli altri Questori delle restanti province d’Italia sono degli sprovveduti baciati dalla fortuna. È evidente che, a stagione calcistica appena iniziata, tra coppe e campionato, anche tenendo conto di tutte le altre attività cui la Questura fa fronte, la situazione sia già insostenibile e di questo passo non si arriverà molto lontano.

La Segreteria Nazionale Ë pregata di intervenire presso il Dipartimento al fine di rappresentare la situazione esposta.

Arezzo, 2 ottobre 2023       IL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE Gerardo PAPPACENA 

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