Chiarezza sulle esenzioni e garanzia di nuove uniformi di ricambio per tutto il personale.

Si è svolto nel pomeriggio di ieri un incontro tra le organizzazioni sindacali ed una delegazione del Dipartimento della P.S. il cui obbiettivo era fare chiarezza su quali sono le attività di Polizia che prevedono l’esenzione dall’uso della divisa, vista anche la riscontrata assenza di uniformità di interpretazione delle attuali disposizioni da parte di molti dirigenti di Uffici periferici della Polizia di Stato, al fine di predisporre le procedure per la distribuzione degli abiti civili agli aventi diritto.

Dopo un lungo e approfondito dibattito, la delegazione dell’Amministrazione, guidata dal nuovo direttore degli Affari Generali del Dipartimento della P.S., prefetto Filippo Dispensa, ha accettato le proposte di Siulp, Siap, Silp/Cgil, Ugl Polizia, Uil Polizia e Consap che hanno chiesto ed ottenuto di inserire nell’elenco anche i colleghi in servizio in alcuni Uffici che inizialmente non erano stati inclusi nella lista delle esenzioni dall’uso della divisa contenuta nella bozza di decreto preparata dai competenti uffici del Dipartimento della P.S., accettando che solo per quest’anno e solo per non perdere i soldi, si continui a seguire la procedura seguita fino ad oggi, che tutti gli anni ha portato a numerosissime problematiche e sperequazioni sul territorio.

Abbiamo accettato solo a condizione che venisse contestualmente previsto un nuovo incontro che avviasse immediatamente il confronto per giungere al superamento delle attuali forniture per giungere ad un sistema che preveda, a regime, la distribuzione di un “buono vestiario” che i colleghi potranno spendere più o meno come un buono pasto, potendo così scegliere in autonomia il capo più funzionale alle esigenze del proprio servizio.

Inoltre, pur non essendo un argomento all’ordine del giorno della riunione, le scriventi OO.SS. hanno voluto richiamare l’attenzione dell’Amministrazione sulle problematiche derivanti dalle fondine e da altre dotazioni rivelatesi assolutamente inadeguate ed hanno chiesto un particolare impegno sulla carenza di vestiario per tutti quei colleghi che prestano il proprio servizio in divisa e che oggi, troppo spesso, hanno grandi difficoltà a reperire dei capi di ricambio.

Le scriventi OO.SS. hanno chiesto che venga fatta luce su tutte le problematiche legate alla distribuzione ed alla scelta del vestiario e degli accessori in un nuovo momento di confronto tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali. Infine, è stato chiarito che per le donne l’uso della gonna è da intendersi obbligatorio solo ed esclusivamente per i servizi di rappresentanza.

Siamo pienamente d’accordo con il nuovo Direttore centrale, di cui abbiamo apprezzato le appassionate motivazioni quando ci ha detto che l’uniforme va indossata con dignità; ma, per noi, indossarla con dignità significa, innanzitutto, avere dotazioni e divise funzionali e con capi di ricambio con i quali sostituire quelli indossati in precedenza.

Oggi, purtroppo, molti colleghi non se lo possono permettere e noi continueremo ad insistere su questi problemi che formeranno anch’essi oggetto di futuri specifici incontri.

Roma, 7 luglio 2016         La Segreteria Nazionale

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