Sono ormai passati venti giorni dalla pubblicazione delle graduatorie e l’Amministrazione confessa candidamente che ancora non è riuscita a conteggiare la distribuzione sul territorio e tra gli uffici dei vincitori, anche se solo un fortissimo squilibrio di questa distribuzione potrebbe giustificare un’ipotetica esigenza di “trasferire”.

Eppure insiste sull’esigenza di farlo in ogni caso! Infatti, in vista dell’incontro di oggi – già programmato nel corso di quello del 17 giugno scorso, come risulta nei documenti ufficiali – il Dipartimento ci invia infatti un “documento di lavoro” che non contiene nessuna informazione numerica, ma da cui si evince l’intento di procedere comunque a trasferimenti di sede: una posizione che le sottoscritte organizzazioni sindacali NON possono assolutamente accettare, sia nel metodo che nel merito, proprio per quanto si era già detto.

Avevamo infatti chiesto che i vincitori del concorso riservato agli assistenti capo conservassero anche l’ufficio oltre alla sede di servizio e che anche tutti gli altri conservassero la sede perché è necessario evitare che si aggravi il danno a loro cagionato dal non aver rivestito la qualifica e non percepito la relativa retribuzione per tanti anni, anche più di dieci: ciò è avvenuto per accertata ed esclusiva responsabilità della nostra Amministrazione, unica nell’intero Comparto sicurezza e difesa.

Peraltro avevamo spiegato che secondo noi sussistono condizioni idonee a lasciare tutti in sede, ma eravamo pronti a valutare le argomentazioni altrui. Nulla però ha fatto il Ministero per tentare di convincerci del contrario ed infatti ci scrive dell’esigenza di “trasferire” senza però dirci con quali criteri ha determinato questa sua ipotetica esigenza, visto che gli organici teorici dei vari ruoli nelle singole provincie ed in ogni ufficio sono fermi ad un DM precedente al riordino del 1995 che ha rideterminato in misura considerevole gli organici di tutti i ruoli.

Proprio tra il 1995 ed il 1996 furono molte più delle 7.563 odierne le unità che vennero inquadrate nel ruolo dei sovrintendenti provenendo dal ruolo assistenti ed agenti e nessuno – assolutamente nessuno – cambiò sede ed, anzi, conservarono anche l’ufficio: allora si trattava di una situazione eccezionale, esattamente come eccezionale è il maxiconcorso, quindi perché questo non può avvenire oggi?

Da allora, nonostante le nostre pressanti richieste, il Ministero non ha messo mano agli organici dei vari ruoli, delle singole provincie e degli uffici. Moltissimi uffici anzi un organico non ce l’hanno proprio! Come si fa a dire che è “necessario trasferire” se non ci sono criteri espliciti? Ed infine, per ultimo, ma non ultimo, procedere ai trasferimenti comporterebbe un pesante esborso per la Finanza pubblica senza alcun fondamento logico a valere sul già risicatissimo capitolo delle missioni.

Consegneremo questo documento in apertura di riunione anticipandovi sin d’ora che, in caso la posizione ministeriale non si modificasse significativamente, investiremo i Vertici di questa spinosissima problematica, perché non è possibile consentire che l’Amministrazione faccia pagare i suoi errori ai poliziotti, i quali non solo non ne sono responsabili, ma ne sarebbero nuovamente vittime.

Roma, 4 agosto 2015                    La Segreteria Nazionale

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