Qualche anno fa, entrando a far parte della grande famiglia della Polizia di Stato si pensava che politica e sindacato mantenessero la loro equidistanza dalla sicurezza, limitandosi ad essere strumenti per migliorarla.

Oggi, dopo qualche anno, ci si accorge sempre più spesso che quasi tutti usano il tema della sicurezza per avere un’attenzione maggiore, così’ accade che in ogni manifestazione politica o partitica, in un qualsiasi convegno, il tema della sicurezza, di dritto o di rovescio, finisce per essere oggetto di discussione.

Un tema così delicato come la Sicurezza Generale e l’Ordine Pubblico, che rappresenta una precondizione per l’esercizio delle libertà e dei diritti fondamentali del cittadino, così come previsto dalla nostra costituzione, dovrebbe essere lasciato alla competenza ed alla responsabilità totale ed esclusiva degli organi istituzionalmente preposti sul territorio in stretto raccordo con il Ministero dell’Interno, Prefettura e Questura che operano attraverso le Forze dell’Ordine, Polizia di Stato e Carabinieri innanzitutto, da quasi 200 anni e che quindi hanno il know-how necessario per sostenere un peso così grave.

Ogni giorno assistiamo, per l’effetto cassa di risonanza che la sicurezza produce, che tutti intervengano sul tema, sindaci, assessori, consiglieri comunali, giornali, televisioni, associazioni di categoria, comitati, commercianti, imprenditori e si scrive su Facebook, Twitter… .

Sin qui niente di trascendentale: il bene sicurezza è un bene primario per tutti i cittadini ed è giusto che ognuno si impegni attivamente, a prescindere il ruolo, ciò che, invece, ci lascia perplessi è che la sicurezza è divenuta disponibilità della politica e di certi sindacati, con ingerenze spesso inopportune.

A Pisa, come in tante altre città, la sicurezza è divenuta strumento della politica e del sindacato e, se da un lato porta voti, consensi, tessere sindacali, dall’altro è causa di scontri e solleva polveroni che rischiano di coinvolgere tutti i livelli istituzionali, generando spesso una confusione generale e di conseguenza un ulteriore allontanamento fra il paese reale e il paese legale, il tutto a discapito della coesione sociale, migliore antidoto all’insicurezza.

Pisa, Pontedera, Volterra e l’intera provincia non si sottraggono a certe dinamiche e così sempre più spesso assistiamo alla corsa sfrenata, da parte di soggetti politici e sindacali, per mettere cappelli e bandierine tutte le volte che si affrontano tematiche legate alla sicurezza.

In questo contesto tralasciamo volutamente di soffermarci sull’operato dei politici, (per non assottigliare sempre più il numero degli amici), i quali non sono indenni da colpe circa i guasti creati negli anni all’intero apparato sicurezza ed optiamo per dire la nostra su quanto accade, ad esempio, al Commissariato di Pontedera che in questi giorni è oggetto di attenzioni, forse anche per strategie che al momento ci sfuggono.

Che anche l’organico del Commissariato di Pontedera soffra il mancato turn-over, la mancata assegnazione di personale, la carenza di uomini e mezzi e di ogni altra risorsa necessaria, è un dato di fatto, ecco perché, come avevamo fatto in tantissime altre circostanze, noi del SIULP-PISA abbiamo preferito puntare la nostra attenzione sul vero coordinamento delle Forze dell’Ordine presenti sul territorio evitando sterili, inutili polemiche fine a se stesse.

Non si può chiedere oggi di tenere aperto il Commissariato e domani la presenza della volante sulle 24 ore, la demagogia politica la lasciamo ad altri, noi preferiamo, anche a costo di apparire ripetitivi, gridare a chiare lettere che per produrre sicurezza bisogna lavorare in sicurezza.

Così è successo che, in un incontro tra Questore e Sindaco di Pontedera, a differenza di quanto auspicato da altri che volevano crocifissioni o soluzioni fantasmagoriche, è emerso, senza se e senza ma, di puntare sul coinvolgimento più coordinato di tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio con una calendarizzazione precisa di uomini e mezzi a disposizione.

Che dire? Ancora una volta la nostra serietà e coerenza hanno visto giusto. A chi ha la frenesia di buttarla in politica, forse, per motivi che appartengono al futuro, rispondiamo che la sicurezza non può essere politicizzata che non si deve trasformarla in uno strumento, ma bisogna servirla per poterla produrre.

Pisa, 11 Novembre 2015                Il Segretario Generale Provinciale SIULP-PISA ViTO GIANGRECO

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